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Cos’è la riduzione del danno?

Il termine “riduzione del danno” si riferisce a politiche, programmi e pratiche che mirano a minimizzare gli impatti negativi sulla salute, sociali e legali dell’uso di droghe, delle politiche e delle leggi sulle droghe. 

La riduzione del danno è fondata sulla giustizia e i diritti umani. E’ incentrata sul cambiamento positivo e sul lavorare con le persone senza giudicare, forzare, discriminare, o imporre che smettano di assumere droghe come precondizione per il supporto.

Informazioni su come assumere droghe in modo più sicuro

Stanze del consumo

(chiamate anche centri di prevenzione delle overdosi o luoghi di consumo supervisionato)

Programmi di distribuzione di aghi e siringhe

Prevenzione e inversione di overdose

Terapia sostitutiva per persone con dipendenze da oppiacei

Supporto abitativo

Drug checking

Servizi legali e paralegali

98

paesi

supportano la riduzione del danno

120+

stanze del consumo nel mondo

87

paesi

hanno programmi di distribuzione di aghi e siringhe

  • Tenere le persone in vita e promuovere cambiamenti positivi nelle loro vite

    Le priorità principali della riduzione del danno sono mantenere le persone che usano droghe in vita e tutelarne la salute. Approcci di riduzione del danno sono caratterizzati dall’agevolare piuttosto che forzare, e puntano a rinforzare cambiamenti positivi nella vita delle persone, indipendentemente da quanto piccoli o progressivi possano essere. La riduzione del danno può anche aiutare a massimizzare i benefici legati all’uso di droghe, riconoscendo che solo una piccola percentuale delle persone che fanno uso di droghe ne fanno un uso problematico.

  • Ridurre i danni delle leggi e politiche di droga

    La riduzione del danno punta a migliorare leggi e politiche di droga, e pratiche legate all’applicazione delle leggi/pratiche di controllo, così che non impattino in modo negativo sulla salute ed il benessere delle persone che fanno uso di droghe e le loro comunità. Molte politiche di regolamentazione delle droghe nel mondo causano e/o aggravano i rischi e i danni potenzialmente legati all’uso di sostanze. Queste includono: la criminalizzazione delle persone che fanno uso di droghe; pratiche di polizia abusive e corrotte; il diniego di cure mediche salvavita e di servizi di riduzione del danno; restrizioni sul possesso di strumenti d’iniezione; test delle urine forzati e detenzione nel contesto della riabilitazione; e, discriminazione basata su consumo di droghe, classe, razza o etnia. La riduzione del danno mette in discussione leggi nazionali e internazionali, e politiche che contribuisono ai danni legati alle droghe.

  • Offrire alternative ad approcci incentrati sul prevenire o eliminare l’uso di droga

    Per alcune persone è importante poter accedere a programmi di prevenzione, cura e trattamento di alta qualità e basati sulle evidenze scientifiche, inclusi approcci che prevedono la cessazione dell’uso di droghe. I percorsi di trattamento dovrebbero sempre essere iniziati a condizioni accettabili per la persona, e mai forzati. Molte persone che fanno uso di droghe non hanno bisogno di trattamento, e altri che sperimentano problemi associati all’uso di droghe potrebbero non volere o non riuscire a sottoporsi a trattamenti basati sull’astinenza totale, per tanti motivi. L’astinenza potrebbe essere un obiettivo per alcune persone che fanno uso di droghe, ma è una scelta individuale e non dovrebbe essere imposta, o presentata come l’unica opzione possibile.

  • Devozione alla scienza

    Le politiche e pratiche di riduzione del danno sono fondate su una solida base scientifica che ne dimostra la praticità, fattibilità, efficacia, sicurezza, e la convenienza in contesti sociali, culturali ed economici diversi. La maggior parte dei servizi di riduzione del danno sono economici e facili da implementare, e tutti hanno un impatto positivo sulla salute della persona e della comunità.

  • Rispetto dei diritti delle persone che fanno uso di droghe

    La riduzione del danno è fortemente fondata su principi che mirano a proteggere i diritti umani e migliorare la salute pubblica. Relazionarsi con le persone che fanno uso di droghe, nonché con le loro famiglie e comunità, con compassione e dignità è fondamentale per la riduzione del danno. Le persone che fanno uso di droga non ‘perdono’ i loro diritti umani; tutti mantengono il diritto alla vita, alla salute, ai servizi sociali, alla privacy, alla libertà dalla detenzione arbitaria, e alla libertà da trattamenti crudeli, inumani e degradanti, solo per citarne alcuni.

  • Devozione alla giustizia sociale e alla collaborazione con le reti di persone che fanno uso di droghe

    Centrale alla riduzione del danno è un impegno a combattere la discriminazione e garantire che nessuno venga escluso da servizi di salute o sociali di cui han bisogno sulla base dell’ uso di droga o di razza, genere, identità di genere, orientamento sessuale, occupazione, o situazione economica. Tutti dovrebbero poter accedere ai servizi senza dover superare ostacoli non necessari, incluse disposizioni discriminatorie e onerose. Inoltre, la partecipazione significativa delle persone che fanno uso di droghe nella progettazione, implementazione e valutazione di programme e politiche destinati a loro è centrale alla riduzione del danno.

  • No allo stigma

    Gli operatori della riduzione del danno accettano le persone che fanno uso di droghe per come sono, e si impegnano a “incontrarli dove sono” nella loro vita senza giudizio. Il linguaggio e i termini utilizzati dovrebbero sempre trasmettere rispetto, evitando termini stigmatizzanti o distinzioni tra droghe “buone” e “cattive”. Un linguaggio stigmatizzante perpetua stereotipi dannosi ed ostacola l’accesso a servizi di salute e sociali.

Si. La riduzione del danno è efficace nel mantenere le persone in vita, prevenire la trasmissione di HIV ed epatiti virale, invertire overdosi, migliorare la qualità della vita, e facilitare collegamenti ad altri servizi di salute. 

La riduzione del danno è conveniente, basata sulle evidenze scientifiche e ha un impatto positivo dimostrato sulla salute individuale e della comunità. 

Quasi cento paesi hanno gia introdotto politiche e/o pratiche di riduzione del danno. Esistono esempi eccellenti di servizi di riduzione del danno in ogni regione del mondo, adattati agli specifici contesti e bisogni locali.

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Si. La riduzione del danno è estremamente conveniente ed è comprovato che faccia risparmiare denaro. 

I programmi di distribuzione di aghi e siringhe sono un esempio di un servizio di riduzione del danno molto conveniente. Questi programmi salvavita forniscono siringhe sterili che prevengono la trasmissione di malattie. Prevenire le malattie fa risparmiare soldi pubblici. I programmi di distribuzione di aghi e siringhe sono tra gli interventi di salute pubblica più convenienti in assoluto.

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La riduzione del danno racchiude un approccio non-giudicante, combinato con una serie di servizi sociali e di salute. 

Questi comprendono, ma non sono limitati a: stanze del consumo (chiamate anche centri di prevenzione delle overdosi o luoghi di consumo supervisionato) dove si possono consumare droghe sotto supervisione; supporto abitativo e al lavoro che non richieda, come prerequisito, l’astinenza; servizi di drug checking dove si può far controllare se le droghe contengono sostanze adulteranti; prevenzione e inversione di overdosi, supporto psicosociale, e condivisione di informazioni su un uso di droga più sicuro.

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No. La riduzione del danno non promuove né incoraggia l’uso di droghe, bensì aiuta le persone a fare scelte migliori per la loro salute. La riduzione del danno riconosce che ci saranno sempre persone che consumano droghe, e che alcuni non vorranno o non riusciranno a smettere. La riduzione del danno offre politiche, programmi e pratiche mirate a ridurre al minimo gli impatti negativi sulla salute, sociali e legali associati all’uso di droghe, alle politiche de alle leggi  sulle droghe. 

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La riduzione del danno è per chiunque voglia ridurre i rischi associati all’uso di droga, nonché alle politiche e alle leggi sulle droghe. I dati dimostrano che servizi di riduzione del danno adeguati ai bisogni individuali sono i più efficaci a ridurre i rischi associati all’uso di droghe, soprattutto quando integrati con altri servizi di salute e sociali. 

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È comprovato che i servizi di riduzione del danno come le terapie sostitutive per la dipendenza da oppiacei possano ridurre il crimine, inclusi crimini violenti. È anche dimostrato che servizi di riduzione del danno come le stanze del consumo (chiamate anche centri di prevenzione delle overdosi o luoghi di consumo supervisionato) non comportano alcun aumento del crimine nell’area in cui si trovano. 

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